a) Si fanno i trattamenti con anticrittogamici solo quando c’è un concreto rischio di insorgenza della malattia. La conoscenza delle condizioni meteorologiche, nei singoli vigneti, ci permette di individuare il momento esatto dell’insorgenza della malattia e quindi quando fare il trattamento.
b) Per combattere le malattie della vite si escludono gli anticrittogamici ad ampio spettro; si utilizzano anticrittogamici con principi attivi mirati a combattere solo l’agente causa di ciascuna malattia della vita.
c) L’anticrittogamico non deve essere disperso nell’ambiente ma distribuito in modo mirato sulla vite.